CONFERENZA

JIN JIYAN AZADI:
UNA FILOSOFIA DI TRASFORMAZIONE DELLA VITA

Jin Jiyan Azadi

Le donne curde stanno attirando l’attenzione di molti ambienti in quanto partecipanti e leader attive nella lotta del movimento curdo per la libertà, che dura da quasi mezzo secolo, e nella trasformazione sociale a cui hanno contribuito negli ultimi due decenni.

Questa leadership nella lotta di liberazione è dovuta principalmente ai loro sforzi per trasformare una società dominata dagli uomini. Lo slogan Jin Jiyan Azadî, di cui si è molto sentito parlare nell’ultimo anno per via delle rivolte in Iran e nel Rojhilat Kurdistan, è come una sintesi di questa lunga marcia. Non si tratta solo di uno slogan, ma di una chiave per risolvere definitivamente problemi sociali che sono diventati un vicolo cieco in termini filosofici, ideologici e pratici.

La conferenza

Nella nostra conferenza ci concentreremo sui principali fattori che hanno permesso loro di assumere questo ruolo chiave, sul livello unico di organizzazione che le donne curde hanno raggiunto in quasi tutti i settori della vita e sui risultati pratici che hanno ottenuto.

Un altro obiettivo della conferenza è spiegare la dialettica, il rapporto e la relazione sociale tra Abdullah Öcalan e le donne curde, che capovolge aspettative e percezioni, fornendo una corretta comprensione del suo contributo su una questione solitamente trattata come di secondo piano, ponendola al centro di tutti i problemi.

Ci sarà anche una presa di posizione politica contro l’usurpazione dei diritti di un prigioniero politico che si trova nel carcere chiuso di Imrali da 24 anni e da 34 mesi è tenuto in profondo isolamento senza alcun collegamento con il mondo esterno.

Programma

La conferenza, che riunirà accademiche e attiviste italiane e curde di diversa provenienza professionale, durerà un giorno. Il programma, che prevede quattro sessioni in totale, è il seguente:

9.00-9.30: APERTURA

Saluti istituzionali da parte di Maya Vetri, Assessora Politiche Giovanili Municipio Roma VIII
Performance artistica: “Un saluto a chi ha trasformato la prigionia in libertà permanente.”

9.30- 10.40: IL DOMINIO MASCHILE COME RADICE DEL CARATTERE DELLA CIVILTÀ STATALE
Modera: Chiara Davoli, sociologa e attivista di Jineoloji


1. Il posto della donna nelle analisi della civilità statale dall’illuminismo a oggi: i problemi di una narrazione storica e sociale non basata sulle donne e la sfida del femminismo alla scienza positivista. Iniziative e ricerche che sfidano le forme di sapere dominate dagli uomini e il loro impatto sulle lotte sociali. Un esame delle difese di Abdullah Öcalan scritte a İmralı secondo cui la deviazione fondamentale della storia va ricercata nella “schiavitù delle donne” e delle analisi che le hanno precedute in termini di contributo e complementarità con questa prospettiva.
Interviene: Laura Corradi / docente di Studi di Genere e intersezionale – Università della Calabria

2. İncontrato durante le mobilitazioni per i commons, il pensiero politico curdo ha attraversato le pratiche e le parole di diverse lotte. Dalle forme di autogoverno alla liberazione delle donne, all’ecologia e all’autodifesa. Risonanze che proseguono tutt’ora.
Interviene: Federica Giardini / femminista, inesgnante di filosofia politica a Roma Tre

3. Dagli anni ’90 a oggi, l’incontro tra il movimento curdo e gli ecofemminismi si è dato in molte forme. Ocalan cita Maria Mies nei suoi scritti e la Jineoloji crea connessioni con teorie e lotte ecofemministe – dal Kurdistan, all’Europa, all’America Latina. Il risultato, nella prassi curda, è originale: una “prospettiva matristica” che sfida il patriarcato, il colonialismo e il capitalismo rimettendo al centro della rivoluzione la difesa della vita della Terra, dei popoli e delle donne.
Interviene: Gea Piccardi / University Of Coimbra Centre Social Studies

4. Un racconto degli sforzi di Abdullah Öcalan per supportare le donne curde nello sviluppo della propria organizzazione, autodifesa e consapevolezza in quanto soggetti politici. Un’analisi delle teorie e pratiche alla base di questo percorso e una prospettiva storica sul completamento del progetto incompiuto della liberazione delle donne.
Interviene: Dilar Dirik / Sociologa Politologa e scrittrice University of Oxford

10:40 – 11:00 Domande e discussione sui temi trattati nella prima sessione



11.00 – 13.30: LE RAGIONI DI LOTTA CONTRO L’ISOLAMENTO: ANALISI DELLA POLITICA DELL’ISOLAMENTO DA GRAMSCI AD OCALAN


Modera: Enrica Rigo / Docente di Filosofia del Diritto, Università di Roma Tre
L’inazione delle istituzioni internazionali di fronte ad aperte violazioni dei diritti umani e la distorsione del diritto ad uso politico. Con particolare attenzione al caso di Abdullah Öcalan e dell’uso politico dell’isolamento dei leader come strumento di isolamento, criminalizzazione e assimilazione dei popoli in lotta per la libertà.
Interviene: Michela Arricale / Avvocatessa, delegazione internazionale di pace ad Imrali

Analisi del fenomeno dei prigionieri politici: il controllo governativo sulla giustizia e l’uso di questa come strumento di criminalizzazione e repressione delle opposizioni.
Interviene: Maria Cuffaro / Giornalista TG3

Il sistema di isolamento in İmralı, che la Turchia gestisce in violazione delle proprie leggi e delle convenzioni internazionali di cui è firmataria. La distanza sociale e legale percorsa dalla lotta ininterrotta contro l’isolamento a tempo indeterminato. I dettagli della campagna in corso contro l’isolamento.

Interviene: Raziye Öztürk/ Studio legale Asrin, Avvocata di Öcalan

La liberazione di Öcalan come base per una soluzione politica alla questione curda: Analisi dell’impatto dell’isolamento di Öcalan sulla società curda, dell’uso politico dell’isolamento e dell’applicazione del sistema İmralı sui prigionieri politici curdi in Turchia. Un racconto delle basi su cui si fonda la campagna per la liberazione Abdullah Öcalan e delle sue prospettive future.
Interviene: Laura Quagliuolo / Membro di Rete Jin, Comitato italiano per la liberazione di Abdullah Öcalan

13.30 – 15.00: PAUSA PRANZO


15.00 – 15.30: IL CAMMINO VERSO LA RIVOLUZIONE DELLE DONNE

PARTE 1: COMPLETARE UN PROGETTO INCOMPIUTO


Modera: Michela Bovi / Rete Jin
1. Esperienze di donne che hanno percorso con Öcalan gran parte del cammino nell’avventura della lotta di liberazione delle donne. La posizione, il legame e il contributo di Öcalan alla lotta di liberazione delle donne. I riflessi e le difficoltà che si sono sviluppate di fronte a questi sforzi e una breve finestra sulla pratica.
Interviene: Nilay Egeli / Rivista delle donne Newaya Jin

2. Analisi dell’impatto dei processi precedentemente discussi sulla vita delle donne curde e dell’influenza dell’ideologia della liberazione delle donne sulla società. Un racconto dei cambiamenti promossi da Öcalan, delle sue proposte di trasformazione della struttura familiare, l’istituzione più radicata della civiltà, non che degli spazi da lui aperti nel processo di soggettivazione delle donne in ambito politico, pratico, economico, ecc.
Interviene: Zilan Diyar / Giornalista, attivista TJK-E

3. Il contributo di Öcalan alla ricerca della libertà da parte delle giovani donne. L’impatto sulle giovani generazioni della sua messa in discussione dei concetti di amore curdo, vita libera insieme, onore, ecc. Un’esperienza diretta dell’importanza di questo contributo nella resistenza delle donne curde a Kobane.
Intervengono:Evin Bilmez / attivista TJK-E

4. L’influenza delle teorie e delle pratiche del movimento delle donne curde sui movimenti antagonisti del sistema dominante nel mondo, con particolare attenzione alle organizzazioni femministe, e il loro contributo agli sforzi di auto-organizzazione di queste ultime. Una valutazione dal punto di vista di donne impegnate nelle lotte.
Interviene: Accademia della modernità democratica

5. L’intersezionalità delle lotte e il carattere transnazionale del movimento transfemminista. Le guerre come espressione della violenza patriarcale. Il rapporto di NUDM con i movimenti di liberazione
Interviene: Non Una di Meno

PARTE 2: LA RESISTENZA DELLE DONNE IN MEDIO ORIENTE

1. Il movimento Jin Jiyan Azadi e la lotta delle donne in Iran.
Interviene: Maral Rahimi / Attivista Movimento Jin Jiyan Azadi

2. Attivismo delle donne in Palestina
Interviene: Alba Nabulsi / Giornalista freelance attivista